Scatta l’allarme datterari in Penisola Sorrentina. Nelle ultime settimane, nonostante la grande attenzione delle Forze del’Ordine, si è registrato un incremento delle attività illecite da parte di questi pirati dei fondali che continuano a devastare l’ambiente sottomarino. Colpita anche una zona di grande valore come l’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Nei giorni scorsi, infatti, durante le consuete attività di monitoraggio subacqueo, gli operatori del Parco Marino hanno constatato danni per diversi metri quadrati addirittura sullo scoglio del Vervece, santuario del mare per la presenza della famosa Madonnina e zona A dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.

Subito i vertici del Parco, il Presidente Davide Gargiulo e il Direttore Antonino Miccio, hanno allertato le Forze dell’Ordine denunciando ‘ultimo scempio ai danni dei ricchi fondali dello scoglio della Madonnina. In diversi anni di monitoraggio non era mai stata constata finora attività dei datterari nella zona A del Vervece. L’episodio è grave e richiede un ulteriore giro di vite nei confronti di questi criminali senza scrupoli. Un giro di vite che nell’ultimo anno ha prodotto diverse denunce e sequestri di imbarcazioni e attrezzature. L’ultimo, clamoroso, ha visto impegnati gli uomini della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, diretti dal comandante Giuseppe Menna, che durante le festività natalizie hanno sequestrato una tonnellata di datteri in un seminterrato della città stabiese. Una grande operazione ma anche un segnale della forte attività portata avanti dai datterari negli ultimi mesi.

Per fermare questo scempio, oltre all’impegno costante delle Forze dell’Ordine, occorre la collaborazione di tutti i cittadini nel denunciare rivenditori illegali e ristoratori che offrono datteri di mare, e nel segnalare imbarcazioni sospette che agiscono solitamente alle prime luci dell’alba o in piena notte. I danni causati dal prelievo illegale del dattero di mare sono notevoli. Per estrarlo dalla roccia vengono usati martelli e pinze che distruggono la costa sottomarina causando la desertificazione dei fondali. Fermarli è un dovere di tutti per preservare lo straordinario patrimonio ambientale della Penisola Sorrentina. A tal proposito, il Comandante Menna propone l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di verificare la fattibilità di posizionare una barriera/rete a protezione della parte immersa dello scoglio del Vervece, in modo tale da impedire l’accesso ai pescatori di frodo, senza precludere la possibilità di effettuare tutte le altre attività attualmente eseguibili.