“Siamo preoccupati che l’eccessivo allarme dovuto a fattori che non interessano l’Area Marina Protetta di Punta Campanella possa vanificare il lavoro svolto in questi anni contro l’inquinamento, vedi scarico di Torca”. Il direttore dell’AMP Antonino Miccio interviene sulla delicata questione della moria di pesci sauri al largo di Capri avvenuta qualche giorno fa. “Non vorremmo – aggiunge il Presidente dell’AMP Michele Giustiniani – che quello che è accaduto sul litorale domizio nello stesso periodo venisse collegato erroneamente a ciò che invece è accaduto al largo di Punta Campanella. Qui, infatti, ribadendo che l’episodio è accaduto ben al di fuori del perimetro del Parco Marino, l’esperienza ci suggerisce che quasi sicuramente l’episodio sia da ricondurre ad un peschereccio che ha gettato parte del pescato in mare, come si può intuire anche dalla qualità del pesce ‘vomitato’ dal peschereccio, i sauri, che non hanno alcun valore nel mercato ittico. Se si vuole fare una corretta analisi della situazione bisogna in primo luogo dividere nettamente i due casi, litorale domizio e Capri. Sono due episodi totalmente diversi”.

Dall’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, Raffaele Di Palma sottolinea “la necessità di non creare allarmismi proprio in un momento in cui il Parco Marino ha ottenuto il grande risultato della risoluzione dello scempio di Torca. Tuttavia bisogna prestare molta attenzione al caso e aspettare le analisi degli esperti. Di sicuro c’è che il Sarno, al di là di questo episodio in cui probabilmente non c’entra nulla, resta un gravissimo fardello per il mare dell’intero Golfo di Napoli”.