La notizia dell’avvistamento della grossa teca di calamaro, resa nota dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella, ha fatto il giro del web ed è sulla home page di tutti i più importanti quotidiani nazionali. La scoperta, sensazionale, ha attirato l’attenzione di migliaia di appassionati subacquei e non solo. E ha confermato che l’Area Marina è un inestimabile patrimonio di biodiversità.
“Nonostante i tagli del Ministero, la crisi economica e i continui attacchi da parte dei pescatori di frodo, in questi anni l’Area Marina Protetta di Punta Campanella ha visto un notevole incremento della biodiversità – afferma il Direttore del Parco Marino, Antonino Miccio. – Delfini, squaletti, il gabbiano corso, i barracuda e tante altre specie sempre più spesso popolano le acque della Riserva. Non è un caso che in questi anni abbiamo ricevuto il riconoscimento europeo ASPIM (Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo) e tre bandiere blu per il comune di Massa Lubrense. Ora, quest’incredibile avvistamento, grazie ai sub del TGI Diving Sorrento, ci offre un’ulteriore dimostrazione di quanto sia importante tutelare e proteggere quest’oasi meravigliosa in mezzo ai golfi di Napoli e Salerno”.

E’ di pochi giorni fa, purtroppo, la notizia di una strage di totani nel parco. La presenza di pescatori di frodo, senza scrupoli, resta un problema per l’Area Marina, in una regione che si colloca ai primi posti in italia per reati ambientali.
“L’Area Marina Protetta di Punta Campanella, pur tra mille difficoltà, è un punto d’eccellenza per questo territorio – dichiara Raffaele Di Palma, del servizio Monitoraggio del Parco – E’ fondamentale, quindi, la collaborazione di tutti per tutelarla sempre di più, e valorizzare il suo patrimonio naturale garantendo così anche uno sviluppo del turismo sostenibile”.