800 tartarughe salvate in Italia, 16 dal Centro di Punta Campanella nell’ambito del progetto Tartanet. Questi i numeri venuti fuori dal convegno “L´esperienza del Centro Recupero dell´AMP Punta Campanella nel contesto della Rete Nazionale per la salvaguardia delle tartarughe marine”. Tartanet, una rete per le tartarughe, è un progetto del programma Life Natura della Commissione Europea.
Al convegno, svoltosi al Teatro Tasso a Sorrento, hanno partecipato gli alunni della Scuola Media Tasso di Sorrento, del Nautico, del Liceo Scientifico e dell’ Istituto d’Arte, che hanno potuto assistere alla proiezione del video della liberazione di 8 tartarughe marine lo scorso 15 ottobre. Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Rosaria Sannino, ha illustrato in maniera particolare il lavoro di Domenico Sgambati e Rosanna Balduccelli, operatori del Centro Recupero Punta Campanella per il Parco Marino. Era presente anche il Comandante della sezione navale della Guardia di Finanza di Salerno Furnò e la delegazione di Sorrento della Capitaneria di Porto di Castellammare, oltre ad esponenti delle associazioni ambientalistiche locali (WWF e Legambiente).
Di particolare interesse gli interventi rivolti alla salvaguardia delle tartarughe vittime indirette dei pescatori (in quanto vengono catturate accidentalmente con altra fauna ittica) ai quali saranno forniti ami ricurvi e altri strumenti idonei alla pesca, ma inoffensivi verso le tartarughe. Tartanet è una grande iniziativa nazionale per la conservazione della tartaruga marina Caretta caretta, la più comune tartaruga del Mediterraneo. Il traguardo più importante è quindi la realizzazione di un vero e proprio network tra tutti i ricercatori e gli operatori impegnati nello studio e tutela di questa specie protetta a livello internazionale. Tartanet prevede la realizzazione di 5 nuovi Centri di Recupero, che verranno collegati a quelli già esistenti attraverso una rete telematica. Saranno attivate una banca dati nazionale e un servizio di pronto intervento tartarughe attivo 24 ore su 24, in collaborazione con Europ Assistance. È prevista inoltre la definizione delle linee guida per un piano nazionale di riduzione delle interazioni con le attività di pesca professionale.

Il direttore dell’AMP Punta Campanella Antonino Miccio ha concluso il convegno “auspicando una sempre maggiore sinergia tra le varie componenti che operano nel mare per ottenere risultati di salvaguardia e tutela delle acque e degli organismi dell’area.”