Hanno circondato il gommone dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella a largo di Nerano. Un grosso branco di delfini (almeno 20) è stato avvistato nei giorni scorsi dal personale del Parco. I delfini, della specie Tursiope, hanno avvicinato l’imbarcazione e hanno dato sfoggio della loro proverbiale abilità con salti e piroette in acqua a pochi metri dall’imbarcazione. Alcuni giorni prima, un altro branco è stato avvistato dal gommone del Parco durante le operazioni di monitoraggio a largo di Regina Giovanna. Anche in quel caso i mammiferi marini si sono esibiti nelle loro classiche evoluzioni acquatiche. Non è la prima volta che il personale dell’Area Marina Protetta incontra i delfini, già lo scorso anno c’erano stati alcuni avvistamenti di cui uno in particolare nella zona A del Vervece. Il Tursiope è una delle specie maggiormente diffuse di delfini nel mediterraneo. Molto attivo in superficie, effettua frequentemente piroette in acqua e nuota a prua e nelle scie delle barche. Se si avvicinano alle imbarcazioni è consigliabile non incrociarne mai la rotta, procedere lentamente e parallelamente, senza bruschi cambiamenti di direzione e di velocità.
Il tursiope varia molto in forma, dimensione e colore da un individuo all’altro e in rapporto alla zona geografica in cui vive. In ogni caso sembrano esserci due principali varietà, una costiera più piccola e una più grande e robusta che vive principalmente al largo. Entrambe hanno una colorazione abbastanza complessa, sebbene in alcune condizioni di luce, in mare, appaiano uniformi e di coloro grigio. Le sue caratteristiche principali sono la pinna dorsale scura e prominente accompagnata a un comportamento curioso e attivo.
Un’altra gradita presenza nel Parco marino è il Gabbiano Corso, specie molto rara nel mediterraneo. Già lo scorso anno aveva nidificato sull’Isca, l’isola di Eduardo De Filippo. Un anno dopo i giovani gabbiani vivono ancora sull’isolotto come ha appurato l’ornitologo Vincenzo Cavaliere dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (A.S.O.I.M.), che, in qualità di inanellatore e collaboratore dell’ISPRA, ha provveduto ad inanellare i quattro Gabbiani corsi nati quest’anno sull’isola con la preziosa collaborazione del Parco Marino, nell’ambito della ricerca scientifica prevista dal Piano d’Azione per il Gabbiano corso.
Il Gabbiano corso (Larus audouinii) è specie rara e può essere considerato un endemismo mediterraneo. La consistenza della popolazione mondiale di questa specie è stimata in circa 20.000 coppie, concentrate principalmente nel Mediterraneo occidentale – spiega Vincenzo Cavaliere – E’ estremamente sensibile all’inquinamento marino ed al disturbo di origine antropica determinato dall’eccessivo sfruttamento delle coste. Per questo motivo la specie è considerata un valido indicatore biologico dello stato di conservazione dell’ambiente marino costiero. La sua presenza nell’Area Marina ne impreziosisce il valore ambientale”.