
Escursione alla Grotta dei Fichi
- Difficoltà: medio-alta
- Dislivello: oltre 300 mt
- Percorrenza: 5 km
- Tempo impiegato:
Escursione: Collina – Mare
Segnavia: nessuno
Periodo consigliato: Primavera – Autunno
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Durante questa passeggiata si possono vedere gli scogli de Li Galli, la mitica residenza delle Sirene.
La passeggiata si estende sul versante meridionale del territorio di Sant’Agnello, e prende il via dalla strada comunale di via Pontecorvo, precisamente all’altezza di un’aiuola con panchina che ospita una Madonnina. Il primo tratto, asfaltato e in forte pendenza, conduce ad una scalinata in pietre calcaree recentemente consolidata. Da qui il sentiero si spinge verso est, offrendo una vista immediatamente sulla Costiera Amalfitana.
Da questa posizione si può vedere “il Germano“, una roccia a forma di volto umano che pare quasi la sentinella della Riserva Naturale Marina di Punta Campanella, che proprio da questo scoglio inizia.
Ora il tracciato diviene più angusto e tortuoso e si spinge nella flora della macchia mediterranea sin quasi a scomparire. E’ utile quindi lasciare dei segnali di riferimento in quanto non è presente nessun tipo di segnavia.
Il “bivio” che sulla destra mira alla Grotta dei Fichi è quasi del tutto scomparso fra le foglie e i rami della rigogliosa vegetazione; si tenga allora presente che esso è collocato in prossimità dell’unica quercia che incontreremo lungo il tragitto. È consigliabile solamente ai camminatori più esperti avventurarsi alla scoperta delle tante grotte minuscole che si infiltrano lungo la falesia fino a condurre alla Grotta dei Fichi vera e propria. Da queste parti, incredibilmente, erano solite scendere le donne dei contadini per mettere ad essiccare, all’aria asciutta delle grotte, i fichi. Essi sarebbero poi stati lavorati, nel periodo natalizio, per ottenerne infine dei gustosi fichi al cioccolato.
Tornando ora indietro e proseguendo al bivio verso levante, in direzione di Grotta Matera, fino a giungere alla suggestiva torre d’avvistamento saracena posta, a sfidare la legge di gravità, sulla parte estrema del belvedere “La Rotonda“, esattamente in verticale alla nostra posizione.
E’ questa una zona eccezionale per chi pratica il birdwatching: gabbiani, corvi imperiali e falchi sembrano volteggiare su di noi ad appena pochi metri d’altezza. Giunti nei pressi di una piccola costruzione in mattoni di cemento, si prosegue verso sinistra con il riferimento, verso il mare, della torre cilindrica di Pozzo (il sentiero, abbandonato da molti decenni, è di non intuitiva interpretazione, ma terremo presente che esso dovrà necessariamente attraversare una gola profonda che costituisce l’aspetto più avventuroso della passeggiata). Il tracciato prosegue a forti balze fino al mare che è la zona di riserva parziale (zona B, gialla) dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Questa zona era una zona di briganti: la conformazione quasi inospitale del sito “favoriva” le intenzioni predatorie dei contadini i quali, spinti più dai morsi della fame che non da intenti puramente bellicosi, depredavano la imbarcazioni a vela che trasportavano preziosi carichi di seta.
Ancora oggi i contadini locali raccontano storie sui briganti che hanno vissuto in questa zona e su un mitico tesoro nascosto al Gallo Lungo.