Caratteristiche geologiche

 

DELLA PENISOLA SORRENTINA

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La penisola sorrentina è la parte finale della dorsale carbonatica dei Monti Lattari, che separa il golfo di Salerno da quello di Napoli...

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In questo tratto di mare è possibile incontrare una notevole varietà di organismi bentonici animali e vegetali, dai primi metri fino ad ambienti più profondi...

CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELLA PENISOLA SORRENTINA

La penisola sorrentina rappresenta la parte finale della dorsale carbonatica dei Monti Lattari, che si staglia sul mar Tirreno a separare il golfo di Salerno da quello di Napoli.
Tale dorsale è sviluppata in direzione NE-SO, e disposta trasversalmente alla catena appenninica e costituisce un rilievo che si interpone tra due ampie depressioni: la piana Campana e il golfo di Napoli a Nord, la Piana del Sele e il Golfo di Salerno a Sud.
La penisola condivide gli stessi lineamenti tettonici con la vicina isola di Capri, dalla quale è separata da un breve tratto di mare, la Bocca Piccola, ampio all’incirca 5 Km e profondo in media 70 m.

Caratteri stratigrafici

L’ossatura della dorsale è costituita da una potente successione di rocce calcaree e dolomitiche nel tratto che va dalla Sella di Cava dei Tirreni fino a Punta Scutolo (Meta), e continuano ad affiorare più oltre fino a Punta Campanella sul ripido versante meridionale.
Tali depositi, oltre a formare l’ossatura dell’intera penisola, formano anche numerosi scogli e piccole isole (Li Galli, Vetara, Vervece, scoglio a Penna, etc.), presenti sia lungo la fascia costiera sorrentina che amalfitana.
Se invece si osserva il versante sorrentino si rinvengono terreni costituiti prevalentemente da arenarie e marne, che per la loro maggiore morbidezza ed erodibilità giustificano l’attuale geometria più morbida del paesaggio.
Su queste successioni di rocce se ne alternano altre di origine deposizionale costituite da tufi e piroclastiti (prodotti vulcanici sciolti quali ceneri, sabbie, pomici, lapilli) legati all’attività dei vicini centri vulcanici campani (Somma-Vesuvio e Campi Flegrei).
Per esempio, l’area compresa tra i due blocchi di Punta Scutolo (Meta) e Capo di Sorrento è stata colmata, circa trentamila anni fa, dall’accumulo di una potente formazione tufacea che la rende perfettamente spianata (la Piana di Sorrento).
In questa zona è stata rilevata la presenza di tufo fino alla profondità di 70 m in località Piano di Sorrento.
La geo-morfologia ha condizionato la distribuzione demografica dando luogo ad insediamenti urbani molto concentrati (es. baie allo sbocco dei valloni in costiera amalfitana) oppure estremamente diffusi sui ripiani a morfologia regolare (Meta, Piano di Sorrento, Sorrento, Agerola, Tramonti).
Della stessa situazione geologica va tenuto conto, ovviamente, nell’individuazione delle soluzioni ai problemi dell’inquinamento e ancor più nella fase progettuale di opere a ciò finalizzate. Ad esempio, la situazione strutturale a blocchi fagliati rende quasi improponibile, perché pericolosa e costosa, la realizzazione di una rete di smaltimento dei liquami lungo l’intero asse delle costiere. Inoltre, la ripida topografia delle coste e dei fondali cui molto spesso si associa una elevata energia del moto ondoso, rende molto complicata la realizzazione di quelle condotte sottomarine che in questi particolari ambienti risulterebbero molto vulnerabili con ripercussioni sia economiche che ecologiche.

Caratteri morfo-strutturali

La Dorsale presenta un’asimmetria tra i due versanti: i brevi e ripidi pendii del versante amalfitano (meridionale) vengono, di fatto, sostituiti da pendenze più dolci lungo il tratto settentrionale.
Infatti, il fianco meridionale della penisola corrisponde a un ripido versante di faglia costiero, variamente interessato da corsi d’acqua effimeri ad elevato gradiente di pendenza. Tale configurazione dà luogo ai numerosi e diffusi fenomeni di instabilità e alluvionamento, spesso a carattere catastrofico, che da almeno 1000 anni interessano i vari insediamenti urbani ubicati alla base delle falesie e allo sbocco di corsi d’acqua.
Procedendo verso ovest, l’ultimo rilievo della penisola sorrentina è rappresentato dal Monte San Costanzo, che mostra un ripido versante orientale (Punta Mont’Alto – Le Mortelle). Il versante meridionale, invece, presenta una gradinata di faglie dirette che dislocano a diverse altezze la sommità del rilievo. Tale motivo strutturale dà anche luogo all’insenatura della Baia di Ieranto, approfondita dall’erosione marina.
Oltrepassata la Punta della Campanella, la costa occidentale della penisola risulta caratterizzata da falesie poco sviluppate e discontinue, che determinano corsi d’acqua più lunghi e a minore pendenza.

Settori marini

Nei fondali circostanti la Penisola Sorrentina è stata rilevata un’alta variabilità morfologica che rispecchia il particolare assetto strutturale dell’area.
Già da una prima analisi emerge che i fondali presentano pendenze discrete per i seguenti motivi:

  • presenza in subaffioramento del substrato roccioso;
  • vicinanza di una dorsale montuosa a breve distanza dalla costa;
  • presenza a fondo mare di sedimenti a granulometria prevalentemente sabbiosa.

A queste condizioni corrispondono le seguenti caratteristiche:

Fondo mobile
Substrato affiorante
Pareti Rocciose
Gradiente di pendenza costa NORD
1.5° – 11°
Fino a 20°
Maggiore di 40°
Gradiente di pendenza costa SUD
2.4° – 20°
Maggiore di 20°
Fino a 80°

Nel settore di costa che corre dalla Baia di Mitigliano fino alle Mortelle affiorano le più spettacolari cigliate in roccia. Quelle rivolte a ovest e a nord-ovest presentano pendenze comprese tra i 30° e i 40°, quelle rivolte ad est e a sud-est risultano molto più acclivi fino a raggiungere in alcuni tratti la sub-verticalità in diretta prosecuzione con la falesia emersa.

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