La Madonnina del VerveceEnzo “Maria Vervece” Maiorca – sì, così volle farsi chiamare dopo il record del 1974 nei fondali del Vervece (oggi zona A e cuore del Parco Marino) al largo di Marina della Lobra a Massa Lubrense – è stato, oltre che un grande atleta e leggendario recordman mondiale, un grande amante del mare e dei suoi abitanti.
Ci piace ricordarlo con una foto della Madonnina del Vervece che fu posizionata lì, a 12 metri di profondità, dopo quel record del ’74 che gli poteva costare la vita (oggi quel luogo è un santuario per tutti i sub del mondo) e con queste meravigliose parole…

“Mi ero immerso in una secca poco lontana dal capo che protendendosi verso il mare aperto chiude a sud la baia di Siracusa. Quella mattina mi accadde di arpionare una cernia. Una cernia robusta, combattiva. Si scatenò sul fondo una vera e propria lotta titanica fra la cernia che pretendeva di salvare la sua vita e me che pretendevo di togliergliela. La cernia era incastrata in una cavità fra due pareti; cercando di rendermi conto della sua posizione passai la mano destra lungo il suo ventre. Il suo cuore pulsava terrorizzato, impazzito dalla paura. E con quel pulsare di sangue ho capito che stavo uccidendo un essere vivente. Da allora il mio fucile subacqueo giace come un relitto, un reperto archeologico impolverato nella cantina di casa mia. Era il 1967”.
Enzo “Maria Vervece” Maiorca.