S’inaugura mercoledì 13 alle 10,30 a Villa Angelina il nuovo Centro Recupero Tartarughe Marine di Massa Lubrense all’interno dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Si tratta di un vero e proprio ospedale attrezzato per la cura e la riabilitazione di questi rettili marini minacciati dall’inquinamento, dal traffico nautico e dalle catture accidentali da parte dei pescatori. L’iniziativa rientra nell’ambito del più ampio progetto LIFE Natura TARTANET – un progetto nazionale finalizzato alla conservazione delle tartarughe marine in Italia e promosso dal Settore Conservazione Natura del CTS. Al progetto, finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, aderiscono oltre 30 soggetti tra cui Legambiente e l’Area Marina Protetta di Punta Campanella che partecipando a questa iniziativa ha inteso offrire il proprio impegno per la tutela della tartaruga marina in Campania.

Il Presidente e il Direttore dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, Davide Gargiulo e Antonino Miccio, sottolineano l’importanza del Centro TARTANET che si propone di lavorare in stretta collaborazione con il Turtle Point di Bagnoli e con le altre isitituzioni coinvolte. “Un’ulteriore passo in avanti per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio. Opereremo in sinergia con chi si occupa già da tempo delle tartarughe offrendo il nostro contributo”, spiegano i vertici del Parco marino.
“Le aree marine protette”, dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare Legambiente, “si confermano laboratori avanzati di sperimentazione della sostenibilità. In questo caso riescono a far convivere elementi di forte naturalità, come le tartarughe marine, con attività produttive regolamentate”.

Il Centro, si avvale di uno staff costituito da 1 biologo esperto nella biologia dei cheloni marini, da un medico veterinario cui è affidata la direzione sanitaria, e da un operatore di supporto. L’attività principale consiste negli interventi di tipo strettamente sanitario (cura degli animali feriti, monitoraggio del decorso post-operatorio, etc.), sia del rilevamento dei dati biometrici, parassitologici, ecotossicologici e di campioni di materiale biologico necessario per studi e ricerche di carattere genetico da svolgersi presso i laboratori di ricerca delle università partner, oltre a tutte le operazioni relative alla marcatura individuale degli animali. La struttura è costituita da 3 sale: sala veterinaria (completa di camera operatoria), sala degenza con una vasca di stabulazione della lunghezza 5,00 x 1,00 m. con 4 setti amovibili per un totale di 5 vasche e una sala di ingresso adibita ad ufficio.

In base a stime recenti 60.000 tartarughe marine vengono catturate accidentalmente ogni anno nel Mediterraneo durante le operazioni di pesca professionale, di cui più di 10.000 solo in Italia. “Questo Centro”, spiega Stefano Di Marco, Vice Presente Nazionale del CTS e Responsabile del progetto TARTANET, “va ad affiancare gli altri 4 di nuova istituzione (Parco della Maremma, Parco Nazionale del Gargano, Parco Nazionale dell’Asinara e versante ionico della Provincia di Reggio Calabria) realizzati nell’ambito del progetto e ben altre 8 strutture preesistenti aderenti all’iniziativa andando a costituire una vera e propria rete”.

“Lo straordinario aumento dei nidi lungo le nostre coste durante la scorsa estate”, commenta il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, “dimostra che il lavoro svolto negli ultimi anni per proteggere e conservare i siti di nidificazione, ha ottenuto ottimi risultati anche se dobbiamo ulteriormente intensificare gli sforzi in questa direzione. Il progetto TARTANET, che vede coinvolto il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il CTS, prevede infatti la creazione di un sistema nazionale capace di mettere in rete le varie realtà operanti sul territorio italiano, con interventi coordinati per la protezione ed il monitoraggio dei siti di nidificazione delle tartarughe, il recupero e la cura degli esemplari catturati accidentalmente e la sperimentazione e l’applicazione di sistemi di pesca a basso impatto in grado di ridurre le catture accidentali”.

Il Centro svolgerà anche un’intensa attività d’informazione e sensibilizzazione nei confronti di scuole per le quali è previsto uno specifico progetto di educazione ambientale, dei pescatori ai quali sono destinati una serie d’interventi di carattere formativo e dei turisti per i quali è stato pensato uno specifico pacchetto d’iniziative a carattere divulgativo.

La struttura è inoltre dotata di un’autovettura per il trasporto degli animali catturati e per le operazioni di manutenzione periodica delle vasche di stabulazione e può contare su un servizio di Pronto Intervento Tartarughe in collaborazione con Europ Assistance con un numero verde (800.904.841) attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, per la segnalazione di catture accidentali e il coordinamento delle attività di recupero.