“Dopo anni di proteste, segnalazioni, sequestri e inquinamento si è finalmente messa la parola fine ad un grande scempio all’interno dell’Area Marina Protetta”. Legambiente commenta con grande soddisfazione la chiusura del depuratore che tante polemiche ha causato in questi anni. Dai numerosi sequestri della magistratura, alle continue segnalazioni giunte al numero verde dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Punta Campanella, il problema dello scarico, una vera e propria cascata di liquami in uno dei più belli e suggestivi tratti di costa del Parco Marino, è stato al centro di diversi incontri organizzati da Legambiente nella sede dell’Area Marina insieme alla GORI, al Commissario straordinario e a tutti gli enti interessati.
“La chiusura dell’impianto è un grande risultato per il Parco Marino e per tutti, residenti e turisti – dichiara Raffaele Di Palma dell’Osservatorio Ambiente e Legalità – E’ la dimostrazione che quando si lavora con costanza nel tempo e in sinergia con tutte le istituzioni, i problemi, anche quelli più gravi, si possono risolvere nel migliore dei modi. Auspichiamo – conclude l’esponente di Legambiente – che si continui a lavorare con questo metodo per risolvere anche altri problemi dell’Area”. Per il direttore Antonino Miccio: “Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro svolto insieme a tutti gli altri enti. Sinergie che vanno nell’interesse di tutti senza guardare a particolarismi e interessi di parte”.
“La chiusura dell’impianto di Torca è un passaggio storico per il Parco Marino e la costiera – sottolinea il Presidente dell’Area Marina Protetta Punta Campanella Michele Giustiniani – E’ come un malato incurabile che è guarito. Nei primi anni non è stato facile far digerire alla popolazione locale l’istituzione del Parco ma ora le cose stanno gradualmente cambiando. Le enormi potenzialità cominciano ad esprimersi, e la chiusura dell’impianto di Torca è la premessa più importante per il decollo del Parco”.
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