Tartarughe in difficoltà recuperate dal centro Tartanet del Parco Marino di Punta Campanella rimesse in libertàFinalmente, dopo alcuni mesi di cure e permanenza in vasca, le tartarughe marine salvate dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella torneranno di nuovo in mare nelle splendide acque di Marina del Cantone.

Programma della giornata:
10.00 – 11.30 – Accoglienza in spiaggia a Marina del Cantone con laboratori ludico-didattici con le scolaresche ed i turisti;
11.30 – Imbarco sul pontile di Marina del Cantone per liberare le tartarughe a largo di Punta Campanella (non è garantito il posto barca).

L’evento è realizzato nell’ambito del Progetto M.A.R.E. (Marine Adventures Respecting Environment), un programma di volontariato europeo partito a inizio marzo che ospita 5 volontari di differenti paesi d’Europa impegnati in attività di tutela e conservazione della natura in supporto degli operatori dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
Sinda dalla Francia, Mada e Daga dalla Lettonia, Marko dal Montenegro, Stephanie dalla Germania, questi i volontari che mercoledì mattina realizzeranno laboratori educativi con circa 200 ragazzi delle scuole di Massa Lubrense e Piano di Sorrento, invitati ad assistere allo spettacolo della liberazione di quattro tartarughe marine della specie Caretta caretta.
Rosa, Mare, Alba e Speedy sono le quattro tartarughe recuperate nei mesi di febbraio e marzo nelle reti a strascico. E’ da inizio maggio che i volontari del Progetto MARE realizzano sessioni di studio sul tema delle tartarughe marine con filmati, documenti scientifici, attività di campo, per conoscere più da vicino le problematiche e gli impatti umani su questi animali in via di estinzione. Obiettivo: conoscere i movimenti migratori nel Mar Mediterraneo, le aree di nidificazione e gli strumenti da pesca che maggiormente impattano su questi rettili marini. Sono i volontari stessi, insieme ai formatori del Parco Marino, a spiegare che la pesca a strascico è un grosso problema per gli animali che riposano sul fondo o che semplicemente si stanno alimentando. Una volta catturate, le tartarughe rischiano il soffocamento perché impossibilitate a raggiungere la superficie per respirare.
“Sebbene siano animali molto forti – ci racconta il coordinatore del progetto Domenico Sgambati – le catture accidentali mettono a rischio la loro sopravvivenza; i dati in nostro possesso, infatti, ci dicono che il 40% delle tartarughe marine pescate nelle reti a strascico in Mar Mediterraneo non ce la fa a sopravvivere”.
Dopo svariate campagne di sensibilizzazione presso le marinerie ed i porti della Penisola Sorrentina e del Golfo di Napoli è nata una rete di salvataggio tartarughe marine che parte dalla sensibilità dei pescatori che chiamano il numero verde del Parco Marino di Punta Campanella (800325051). Quest’inverno sono state più di 15 le tartarughe recuperate dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella ed affidate alle cure degli specialisti della Stazione Zoologica di Napoli Anthon Dohrn. Alcune saranno liberate il 5 giugno, altre saranno rimesse in mare a metà giugno presso la Baia di Ieranto. Per le altre, che hanno ancora bisogno di cure, la liberazione avverrà dopo il periodo estivo.