Nasse, reti, addirittura un frigorifero, pezzi di barca, copertoni d’auto. Il materiale è stato recuperato nel weekend scorso e in questa settimana a seguito dell’operazione “Puliamo il Mare”, organizzata dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella nei fondali di alcune zone del Parco Marino. Le giornate di pulizia hanno visto la presenza, oltre che degli operatori dell’AMP e dello Spazzamare, di tre associazioni subacquee: Centro Immersioni Massa Lubrense, Due Golfi e J. Cousteau. I sub si sono immersi prima a Puolo, dove hanno recuperato più di dieci nasse e una rete da pesca che continuavano a creare danni alla fauna marina. Nei giorni successivi, invece, sono stati ripuliti i fondali di due zone simbolo del Parco: Punta Campanella e la Baia di Ieranto. Dopo alcune segnalazioni, è stata riscontrata la presenza di una grossa rete da pesca a Punta Campanella che ora è stata rimossa, oltre a un frigorifero e ad alcuni pezzi di barca e canoe a Ieranto.

I sub, in tutto una ventina, autorizzati e in possesso del brevetto, durante le operazioni di pulizia, sono stati affiancati dal gommone del Parco Marino e dallo Spazzamare, che ha raccolto i rifiuti che ora saranno smaltiti con la collaborazione di Terra delle Sirene.

“Sono state recuperate nasse e reti che continuavano a creare danni – spiegano il Presidente e il Direttore del Parco Marino, Davide Gargiulo e Antonino Miccio – L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione delle associazioni subacquee a cui va il nostro ringraziamento. Le due giornate hanno anche rappresentato un importante momento di sensibilizzazione per evitare che il mare sia utilizzato da parte di qualcuno come una enorme discarica dove poter gettare di tutto”.