Sono state ritrovate da pescatori e diportisti in cattive condizioni di salute, ma ora, dopo le cure da parte degli specialisti della Stazione Zoologica A. Dhorn, potranno nuovamente nuotare libere in mare. Una decina di esemplari di Chelone, grosse tartarughe, sono state rilasciate al largo di Punta Campanella. I rettili marini sono stati segnati e saranno seguiti nel corso del loro viaggio attraverso un sofisticato sistema di monitoraggio che consentirà di tenerle costantemente sotto controllo.

Il rilascio è avvenuto alle 13,00 circa nei pressi di Punta Campanella. Presenti Polizia nautica, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco e Croce Rossa. Alla liberazione delle tartarughe hanno assistito anche centinaia di bambini di Massa Lubrense e di Napoli, venuti appositamente con una piccola nave dal capoluogo partenopeo.

“Un’iniziativa che ci inorgoglisce – dichiara Michele Giustiniani, presidente del Parco Marino – E’ importante che i più giovani abbiano assistito a questa splendida liberazione nelle acque dell’Area Marina. Stiamo lavorando e continueremo a lavorare molto con i più giovani perseguendo obiettivi di medio e lungo termine. Intanto – continua il Presidente dell’AMP – abbiamo in itinere anche la realizzazione di un Centro di recupero per Tartarughe qui a Massa Lubrense. Un centro che diventerà anche un punto di riferimento per turismo naturalistico”.

Un centro di primo soccorso per i rettili marini che dovrebbe essere pronto per l’anno prossimo nell’ambito del progetto “Tartanet”, una rete di centri recupero dislocati lungo le coste dello stivale in alcune delle Aree Marine Protette più importanti. Tra queste Punta Campanella.

“La costituzione di un centro del genere a Punta Campanella è un risultato straordinario – sottolinea il direttore dell’AMP Antonino Miccio – Siamo stati scelti tra tante Aree Marine Protette e questo premia il lavoro della nuova dirigenza del Parco Marino”.

Molto soddisfatta anche l’assessore all’Istruzione del Comune di Massa, Staiano: “Un’esperienza stupenda sia per me ma soprattutto per i bambini. Assistere alla liberazione di tartarughe in mare è una cosa che resterà impressa nella memoria dei ragazzi”.