Ieri la Capitaneria di Porto ha sequestrato una rete di 400 metri al Vervece, in piena zona Rossa del Parco Marino. L’operazione è stata condotta dalla motovedetta 532, agli ordini del Maresciallo Giorgione, supportato dal Maresciallo Cioffi del Locamare Massa Lubrense. I pescatori di frodo, presumibilmente della zona, hanno lasciato la rete in piena notte, ben nascosta, in attesa di andarla a riprendere la notte successiva. Ma le segnalazioni giunte da un diving hanno mandato a monte la losca operazione.

Intanto l’Area Marina Protetta ha richiesto agli organi competenti maggiore disponibilità di risorse e mezzi per il controllo del mare, visto che nell’ultimo periodo, sono aumentate le attività illecite all’interno del Parco.

“La situazione non è semplice – sottolinea Raffaele Di Palma dell’Osservatorio Ambiente e Legalità – c’è anche un pericoloso clima di intimidazione nei confronti di chi lavora per combattere fenomeni di illegalità”. La settimana scorsa, infatti, il gommone della Capitaneria di Porto in dotazione al Locamare Massa Lubrense, è stato squarciato da una coltellata e reso così inutilizzabile per alcune settimane.

“Quando il controllo, anche per cause di forza maggiore, diminuisce, i “bracconieri del mare” sono sempre pronti ad approfittarne – continua Di Palma – E’ per questo che i vertici dell’Area Marina Protetta hanno chiesto, in più sedi, di non abbassare assolutamente la guardia, ma anzi di potenziare i controlli che quando ci sono risultano efficaci”.