Sequestrati stamattina nei pressi di Torca circa 20 chilogrammi di datteri. L’operazione è stata portata a termine dagli uomini della Capitaneria di Porto: sono intervenuti prima i gommoni presenti a Massa Lubrense e Sorrento e poi la motovedetta di Castellammare di Stabia. La segnalazione della presenza di presunti datterari in zona B dell’Area Marina è stata effettuata dalla cooperativa che si occupa da qualche mese del monitoraggio all’interno del Parco Marino. Subito è scattato l’allarme e dai porti di Massa Lubrense e Sorrento sono partiti i gommoni della Capitaneria. Una volta sul posto il presunto datteraro è stato fermato e gli è stata contestata l’infrazione di “Immersione in zona vietata”. Nel frattempo sono giunti sul posto i sub della Capitaneria che si sono immersi prelevando dal fondale 20 chili del pregiato mollusco, martelli e picconi, usati dal datteraro per estrarre il dattero dalla roccia. Tutto il materiale è stato sequestrato e l’episodio è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
“L’ operazioni di stamattina dimostra come il monitoraggio funzioni e sia molto utile – dice Michele Giustiniani, presidente dell’AMP di Punta Campanella – Da sottolineare poi l’ottima collaborazione con la Capitaneria di Porto che è stata molto rapida ed efficace nell’intervento”. Per il maresciallo Renato Carbone, comandante del Locamare Massa Lubrense, “Il periodo autunnale è il più delicato e difficile. Nel mare non ci sono più tanti diportisti e quindi i pescatori di frodo ne approfittano per mettere a segno i loro colpi. Per fortuna, però, il monitoraggio ha dimostrato di essere utile e indispensabile e insieme alle autorità preposte ha inflitto un duro colpo ai datterari”.
Infine, grande soddisfazione da parte dell’Osservatorio Ambiente e Legalità: “Non bisogna mai abbassare la guardia. L’operazione di oggi è importante e dimostra come lavorando in sinergia i risultati si ottengano. La collaborazione tra chi effettua il monitoraggio, il Parco Marino e la Capitaneria questa volta è stata perfetta. E’ un segnale chiaro per quanti continuano a devastare i fondali e il mare dell’AMP”.