Sventato un disastro ambientale nel Vervece, la zona di maggior pregio dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Questa mattina, infatti, durante le operazioni di monitoraggio del Parco, gli operatori Nicola Guida e Raffaele Di Palma, hanno avvistato una piccola macchia di olio nei pressi dello scoglio della Madonnina. A quel punto, i due operatori hanno individuato un fusto bianco di 18 kg di olio che emergeva dalle acque e stava cominciando a perdere il suo contenuto altamente inquinante e tossico. Il fusto è stato prontamente recuperato e ora sarà smaltito secondo l’apposita procedura. Non è stato possibile purtroppo individuare l’autore del possibile disastro ambientale.

L’olio, se si fosse riversato interamente in mare avrebbe causato enormi danni nella zona di maggiore pregio del Parco Marino, con un fondale ricco di flora e fauna e attrazione per tanti subacquei appassionati oltre che per le Università che spesso effettuano ricerche scientifiche al Vervece.

L’allarme per fortuna è prontamente rientrato ma l’attenzione dei vertici del Parco Marino resta alta anche in considerazione di quello che era già accaduto venerdì notte al largo dei Galli quando un mercantile aveva lasciato in mare una grossa quantità di nafta. Anche in quel caso il rapido intervento del Parco Marino, dello Spazzamare, della Capitaneria, della Globeco e dei volontari di Legambiente ha evitato che il disastro assumesse proporzioni devastanti.

La task force dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella con i mezzi e gli operatori impegnati nel monitoraggio e con lo Spazzamare proseguirà senza sosta per tutto il periodo d’agosto, periodo caldo in tutti sensi, soprattutto a mare dove l’inciviltà e l’incuria in queste settimane, visto il grande afflusso di diportisti e bagnanti, può provocare danni irreparabile ad una delle zone più belle del mondo.