Si sono conclusi i lavori della 4° conferenza sulle tartarughe marine del Mar Mediterraneo, ed è ora di rimettersi al lavoro per tutelare questi animali, riconosciuti come specie simbolo oramai in tutto il Mondo.
La conferenza ha visto la partecipazione di tanti ricercatori, professori e studenti universitari, conservazionisti, parchi naturali, associazioni di volontariato e organizzazioni non governative, intenti a fare il punto sulle popolazioni di tartarughe marine del Mediterraneo.
Annualmente si riunisce un simposio internazionale sulle tartarughe marine (il XXXI si è tenuto lo scorso aprile a San Diego, California – ed il XXXII si terrà in Messico a marzo del prossimo anno http://iconferences.seaturtle.org/program.html), mentre la conferenza dedicata al Mar Mediterraneo viene organizzata con cadenza triennale, e stavolta si è tenuta a Napoli grazie al supporto della Stazione Zoologica Anthon Dohrn.
Questi i numeri:
– 4 giorni di lavoro
– circa 150 i partecipanti provenienti da 15 paesi del Mediterraneo (Italia, Libia, Spagna, Tunisia, Francia, Grecia, Libano, Turchia, Israele, Albania, Croazia, Slovenia, Malta), oltre a Stati Uniti, Gran Bretagna e Taiwan
– 30 presentazioni orali e 68 poster presentati suddivisi nelle seguenti sessioni:
o MINACCE
o MEDICINA VETERINARIA
o ANATOMIA, COMPORTAMENTO, FISIOLOGIA E GENETICA
o GESTIONE DEGLI HABITAT E MISURE DI CONSERVAZIONE
o BIOLOGIA DELL’ALIMENTAZIONE E MOVIMENTI
– 4 discorsi di apertura dei lavori tenuti da esperti internazionali nel campo delle tartarughe marine sui seguenti argomenti:
o studio della biologia delle tartarughe marine attraverso gli isotopi stabili;
o quali informazioni possiamo ricavare da un progetto di larga scala sul DNA
o l’apporccio di MEDASSET per conservare le tartarughe marine, ovvero colmando le lacune nel Mar Mediterraneo
o Unità di gestione regionale quali strutture per realizzare progetti di ricerca e conservazioni su scale multipla
o Patogeni, patologia e prevenzione delle epidemie nei Cheloni: una scommessa per il nuovo millennio
– 3 workshop:
o Rilevamento dati nei nidi di tartarughe marine
o La predazione dei nidi può rappresentare una minaccia?
o Valutazione del bycatch di tartarughe marine
– proiezione di video e distribuzione di materiale informativo da parte dei partecipanti
– premiazione di studenti meritevoli attraverso la valutazione di lavori di ricerca presentati nel corso del Simposio
Proprio gli studenti sono stati i principali attori della conferenza, con il carico di energia positiva che caratterizza le loro ricerche. Ecco alcuni dei lavori presentati: studi sull’impatto di pesca dello”stavnic”, attrezzo da pesca ecocompatibile usato in Albania; studi sui movimenti di esemplari giovani di Caretta caretta tra la Grecia e il Mar Adriatico; interazione con i pescatori dell’Isola di Cipro; stato di conservazione delle tartarughe nelle isole Eolie; bycatch di tartarughe marine nel Golfo del Gabes;etc.
Note da ricordare: la partecipazione delle rappresentanze del Nord Africa, in particolare Libia e Tunisia che hanno presentato i lavori effettuati anche con la difficoltà delle sommosse popolari e della guerra civile che hanno caratterizzato tutto il 2011. La Libia rappresenta uno dei maggiori siti, se non il più importante, per la nidificazione della Caretta caretta, proprio sulle coste delle città oramai famose per i bombardamenti della NATO: Sirte e Misurata. Un grande applauso ai rappresentanti di queste nazioni per il lavoro svolto in così difficili condizioni.
Tante informazioni per continuare le attività di tutela e salvaguardia delle tartarughe marine nel Mediterraneo!!
Per maggiori informazioni ci potete contattare al seguente indirizzo mail: tartanet@puntacampanella.org