Prestigioso riconoscimento europeo per Crapolla, il bellissimo fiordo naturale in piena Area Marina Protetta di Punta Campanella. Europa Nostra, organizzazione internazionale che raccoglie oltre 400 associazioni impegnate per la salvaguardia dei beni culturali, ha infatti attribuito la Menzione speciale al Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro della Federico II di Napoli per il progetto di restauro del paesaggio e dell’architettura del fiordo. Lo studio di fattibilità, commissionato dal Parco Marino di Punta Campanella, “ai fini del restauro, della conservazione e della valorizzazione dell’area di Crapolla nella Penisola sorrentina“, ha partecipato ad una selezione che ha visto concorrere gruppi di studiosi e progettisti provenienti da numerosi paesi europei. Il gruppo di lavoro, coordinato dalle professoresse Stella Casiello e Valentina Russo e con la partecipazione dei professori Gianluigi de Martino e Andrea Pane e degli architetti Francesco Delizia e Gianluca Vitagliano, tutti specialisti nel campo del Restauro dell’architettura e del paesaggio, è giunto, attraverso una ripetuta indagine in sito e una complessa ricerca, a costruire una proposta di intervento, per coniugare conservazione e valorizzazione delle presenze architettoniche e del paesaggio culturale dell’insenatura.
“Uno degli obiettivi dell’Area Marina è quello di valorizzare l’enorme patrimonio ambientale e archeologico che caratterizza la costiera – dichiara Antonino Miccio, direttore del Parco – Per questo abbiamo commissionato lo studio di fattibilità per la riqualificazione di un bellissimo fiordo naturale. Il Parco è sempre molto presente sul territorio e far conoscere in Europa un sito come quello di Crapolla è un ottimo risultato, per cui ringraziamo il team di ricerca che ha effettuato un grande lavoro”.

Il fiordo di Crapolla, in zona B dell’Area Marina, fa parte del comune di Massa Lubrense ed è in stretto rapporto con l’abitato di Torca, di cui costituisce il naturale sbocco al mare. Il piccolo borgo, come altri centri della costiera amalfitana, assume il carattere di un paese di pescatori che vivono in montagna. Qui, il team di architetti, ha progettato una serie di interventi per mantenere il delicato equilibrio tra natura ed architettura. “Il sito di Crapolla e le sue architetture, i ruderi di epoca romana, l’abbazia benedettina, la torre vicereale sono state considerate quale bene culturale unitario – sottolineano gli autori del progetto – L’obiettivo è quello di giungere ad un programma di conservazione e di valorizzazione del sito intendendolo prioritariamente quale “museo diffuso”, costituito dall’intreccio indissolubile tra archeologia, architettura e paesaggio. Un luogo da apprezzare nella sua totalità, quale accumulo di tracce storiche, di tradizioni, di culti, di mestieri, di capacità tecniche e di volontà di adattamento nel tempo ad un territorio morfologicamente difficile”.
Il progetto prevede il restauro dell’abbazia benedettina di San Pietro, che può costituire un polo di interesse scientifico e culturale di notevole rilevanza anche in stretta relazione con quanto rimane delle presenze medioevali nella penisola sorrentina, e della torre cinquecentesca di San Pietro. La torre vicereale conserva tuttora in modo chiaramente leggibile i segni della propria tipologia di fortificazione, del cantiere storico di costruzione e le tracce del modo di utilizzo nel tempo. E può rappresentare il fulcro di un Centro di Documentazione sulle “torri saracene” presenti lungo tutta la costa. L’obiettivo finale è quello di giungere ad una fruizione del luogo da pensare attraverso percorsi via terra, come il lungo sentiero-gradinata che raggiunge Crapolla da Sant’Agata sui due golfi o da Torca. Trekking, escursionismo e itinerari a carattere naturalistico, opportunamente studiati dai progettisti, possono rappresentare, dunque, un favorevole modo di conoscenza delle peculiarità del sito. Crapolla come un “museo diffuso”, da far vivere secondo istanze e modalità ecosostenibili nella scelta degli interventi, degli usi delle diverse architetture e nelle modalità della loro fruizione al fine di rispettare e trasmettere al futuro quel delicato e sottile equilibrio tra natura e architettura che costituisce la forza espressiva ed il singolare valore del fiordo. Coniugare natura, paesaggio, storia e architettura per rendere Crapolla, già vicina a siti come Li Galli e Punta Campanella, un luogo simbolo del turismo ecosostenibile nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.